Chiara Boniardi - Blogger di libri www.libriamociblog.it
Riesce sempre ad esercitare un grande fascino su di me l’avventura costellata di enigmi e corse contro il tempo; quella che cela una remota serie di messaggi custoditi dalla Storia e che nasconde enigmi e parole da tutelare, rimasti occultati nei secoli.
Questi elementi, uniti al giusto livello adrenalinico di azione e all’esaustiva quantità di studio e curiosità, si fondono nel romanzo di Massimo Moscato che potremmo definire un thriller spionistico. È un romanzo ricco di fascino e dinamismo, elementi che viaggiano al passo di continui colpi di scena, con una trama lineare che non perde mai il ritmo incalzante.
Le ricerche, le indagini e i continui imprevisti vengono attenuati da pagine di studio e documentazione che fanno emergere la volontà e la capacità dell’autore di costruire un intreccio narrativo realistico e basato su fatti tangibili e verosimili.
Massimo Moscato unisce alla ricerca e all’ambientazione storica una trama nettamente votata all’avventura e allo spionaggio con pagine essenziali, attendibili e precise documentazioni storiche, scientifiche e architettoniche, arricchite anche da immagini: il tutto reso ancora più piacevole da una scrittura veloce, incalzante e coinvolgente.
Con la giusta dose di fantasia le vicende di Jacques Damato si rivelano trascinanti e dinamiche, grazie soprattutto alla cura e alle attenzioni di un autore che è riuscito a portare a termine un compito non facile, per niente scontato e non all’altezza di tutti.
Cremona, 1869: le spoglie di Antonio Stradivari vengono analizzate da un uomo che è alla ricerca di una formula segreta tramandata ai posteri attraverso un enigma elaborato.
Roma, oggi: Jaques Damato si trova implicato in una nuova indagine resasi necessaria a seguito del rapimento di un personaggio in vista della Repubblica legato anch’esso all’enigma relativo alla formula segreta di Stradivari.
Quali legami uniscono passato e presente? Chi ha interesse a cercare di recuperare questa formula senza scrupolo alcuno?
La seconda indagine di Jaques Damato si rivela da subito una partita a scacchi adrenalinica, movimentata e ricca di colpi di scena, indizi da decriptare e loschi personaggi da fermare ad ogni costo.
Un fitto mistero che si intreccia con dei criminali casertani e una misteriosa setta che si riunisce a a Verona e che ha come fine ultimo quello di venire a capo proprio del mistero legato ad Antonio Stradivari.
Il nuovo romanzo di Massimo Moscato, secondo capitolo con protagonista Jaques Damato, agente dei Servizi Segreti che avevamo conosciuto nel primo romanzo della serie “La svastica nel cielo”, è un thriller votato all’azione con un forte legame con la Storia.
Proprio la ricostruzione storica è attenta e capillare e, alternandosi ai nostri giorni, permette di addentrarsi nel neonato Regno d’Italia del 1869 dove le radici di questa vicenda hanno visto la sua genesi, permettendo al lettore di avere un doppio legame con la vicenda stessa e con i personaggi che si alternano tra passato e presente.
Oltre alla Storia, grande merito va all’azione che popola queste pagine: un susseguirsi di eventi e corse contro il tempo che coinvolgono il lettore in una serie di situazioni in totale apnea e suspance.
Si percepisce il profondo studio che arricchisce la trama di elementi storici legati profondamente alla musica e al filo conduttore della miscela con cui Stradivari era solito trattare i suoi strumenti; sono piccoli dettagli questi che rappresentano un valore aggiunto per queste pagine già così minuziosamente create.
In ultimo ho apprezzato molto, oltre ai dettagli grafici e enigmatici di queste pagine, la parte relativa al protagonista della serie creata da Moscato, l’agente Damato che, in questo nuovo romanzo, deve affrontare anche i lasciti del passato che sembrano ostacolare la sua intima serenità, tratteggi che vanno a rendere complesso e molto realistico il protagonista della serie.
Codice Stradivari è un libro complesso ma davvero ben fatto in cui la scrittura, la trama e lo stile sottolineano la grande sicurezza raggiunta dall’autore con l’ideazione della storia e con i dettagli narrativi utilizzati.
Un ottimo lavoro, in cui non si può non notare la crescita dell’autore che ha saputo creare una serie che, giunta al secondo capitolo, è sempre più promettente.