Il vero enigma di Stradivari
Quello che non sai sulla tomba profanata
MISTERI E STORIA


Pochi lo sanno, ma la tomba di Antonio Stradivari oggi non esiste più.
Nel 1869, la Basilica di San Domenico a Cremona — dove il Maestro era stato sepolto nel 1737 — venne demolita. E con essa, andarono perduti anche i suoi resti.
La decisione fu controversa: ufficialmente motivata dal bisogno di innovazione e di surrettizi motivi di inagibilità, in realtà diede il via a un carosello di sopralluoghi, perizie e retroscena poco edificanti, da parte dei politici locali, nominati post unificazione d'Italia.
Tra i testimoni oculari c’era anche uno sconosciuto aristocratico e collezionista milanese, che nella mia narrazione diventa il primo uomo a ispezionare il sepolcro e a trovare qualcosa che nessuno avrebbe dovuto vedere: una tavoletta, un codice, un mistero: Giacomo Poldi Pezzoli.
Non è solo fantasia. È l’arte di partire da un dettaglio storico reale e costruirci attorno una storia credibile.
Perché scrivere thriller storici non è solo documentarsi. È anche scegliere dove piantare un seme di dubbio e far crescere il romanzo.
E se davvero sotto quella chiesa, oggi scomparsa, ci fosse stato qualcosa che legava Stradivari a un segreto mai rivelato?
La lastra commemorativa che ricorda il luogo della sepoltura esiste ancora. La trovi in piazza Roma, a Cremona. Ti invito ad andarci e a guardarla con occhi diversi, adesso. Nel mio romanzo "Codice Stradivari", tutto comincia da lì.
Se ami la storia vera che si mescola al mistero, se ti affascina l’idea che un gesto urbanistico del XIX secolo abbia cancellato non solo una tomba ma forse anche una verità… allora questo è solo l’inizio.

